Il Pensiero Positivo

Brevi cenni

Il pensiero positivo è lo strumento più efficace di cui dispone un individuo per poter agire ed accettare o modificare gli eventi che la vita pone innanzi, le situazioni in cui per scelta ci si viene a trovare e le emozioni che di conseguenza e inevitabilmente si provano. Il vantaggio che ne deriva è l'essere predisposto e pronto ad affrontare la vita trovando sempre soluzioni, atteggiamenti e modi di porsi che siano idonei, efficaci ed inerenti alle circostanze.

Il pensiero positivo ha inoltre la caratteristica intrinseca di mantenere la mente attiva e vigile, sgombra dalla nebbia del dubbio e dell'insicurezza, ed evita lo stallo del torpore mentale perché è in stretta relazione con la nostra vitalità; ci permette di essere protagonisti e artefici di ciò che ci accade intorno; stimola la creatività e la curiosità, invita al fare, allontana dalla noia e dal rischio di lasciarsi andare, dal senso di abbandono, dalla solitudine o peggio ancora dalla depressione.

Il Pensiero Positivo spinge l'individuo a proclamare e manifestare se stesso in prima persona, ascoltando le proprie esigenze, anche le più profonde e necessarie per vivere serenamente ed in pace con se stesso e con gli altri.

Ma forse la sua funzione più intima anche se non sempre evidente, è di creare relazioni che siano positive. Una persona positiva ha il potere di contagiare anche l'ambiente circostante, rendendolo migliore.

Come funziona la mente

Dopo questa breve premessa entriamo nel merito di come si svolge ed articola il pensiero nella mente e di come questo può tradursi concretamente in comportamenti e risultati.

Elaborare pensieri, positivi e non, è innanzitutto una capacità mentale naturale, indispensabile e posseduta da tutti gli individui, in quanto unico veicolo di comunicazione tra il mondo interiore ed esteriore. In pratica facciamo e ci relazioniamo attraverso un pensiero, i cui ingredienti che sono parole ed immagini, ne determinano la specificità.

La mente non è mai ferma nel “qui ed ora” ma ricorda e prevede in continuazione, ed anche i pensieri sono frutto di proiezioni del passato e di previsioni future, in cui si utilizzano le esperienze vissute o acquisite per trasformarle in immaginazione di ciò che dovrebbe o potrebbe accadere.

Pertanto i comportamenti e risultati che ne derivano, sono sempre frutto di questo andamento armonico, che si attua tra mente conscia ed inconscia, tra mente razionale ed istintiva, tra ciò che si vorrebbe fare e ciò che si immagina di dover fare. Se vi è contrasto tra questi due aspetti, l'immaginazione prevale sempre.

Nella pratica l'evento vissuto a livello conscio e razionale, attiva la parte inconscia provocando un'emozione, che a sua volta evidenzia tracce mnemoniche frutto di eventi ed emozioni, ossia esperienze acquisite, che stimolano l'immaginazione prospettando ciò che potrebbe accadere, ed attivando infine il Sistema Nervoso Autonomo che traduce questo “stato d'animo” in sintomi fisici più o meno evidenti in funzione dell'intensità e della durata del conflitto interiore che si è venuto a creare.

La mente, o meglio il sistema mente/corpo vive e si manifesta per soddisfare una condizione fondamentale per il proprio mantenimento, la ricerca costante del “piacere” e del benessere, e nelle dinamiche che regolano mente conscia ed inconscia, questa avviene sempre e comunque.

Ad ogni azione, ci aspettiamo come risposta qualcosa di buono, di positivo per il nostro fisico e per la nostra mente; ed anche nei casi più estremi, in cui è palese un atteggiamento autolesionistico, l'agire serve ad alleviare il peso di una sofferenza diventata insopportabile e a ricreare una condizione di piacere ed armonia.

Infatti ad ogni evento esterno reagiamo per trarre la massima soddisfazione o giovamento, e dall'inconscio si ottiene sempre lo stimolo e la spinta necessaria perché ciò accada; tutta la vita si articola scappando dalla sofferenza a qualsiasi livello e intensità essa sia, e l'inconscio agisce sempre per proteggere, aiutare e dare conforto all'individuo nel suo insieme.

L'inconscio può essere “incontaminato” come quello di un bambino o “inquinato” da esperienze più o meno traumatiche come quello di un adulto.

Nel primo caso agisce in perfetta sintonia con la mente conscia, mentre nel secondo caso le emozioni condizionano sempre e comunque, in positivo o negativo, l'individuo stesso.

Coungelling Cognitivo Positivo

Qui si inserisce e trova il suo spazio di applicazione il Counselling Cognitivo Positivo, per aiutare e indirizzare la mente verso una spontanea predisposizione alla modifica e soluzione delle tracce inconsce dettate da esperienze passate, da credenze e preconcetti acquisiti, che possono creare problemi emozionali ed esistenziali, alterando il risultato delle scelte quotidiane.

Quindi imparare a formulare pensieri con Affermazioni Positive, cioè creare un pensiero che conduca all'esito che si vuole ottenere; oppure Negoziare col Subconscio qualora sia evidente un'azione spontanea di sabotaggio, cioè modificare un pensiero formulato dal subconscio per bloccare la soluzione e preservare così l'individuo dal vivere un'esperienza di sofferenza e disagio; o attuare specifiche Visualizzazioni, cioè immaginare e vedere con la mente il risultato finale positivo, producono già un sostanziale cambiamento nell'inconscio e la loro ripetizione costante imprime una traccia nuova che sostituisce quella precedente. Oppure con altri strumenti agire su quelle situazioni traumatiche, cioè provocate da un trauma o conflitto emotivo, e che sono causa di un timore, una paura oppure una fobia, che destrutturando gradualmente la paura invitano ad affrontarla, gestirla ed infine poterla superare.

Il Counselling Cognitivo Positivo non si prefigge di risolvere tutti i problemi e non illude con promesse di una vita rosea e serena.

Il Counselling Cognitivo Positivo, semplicemente aiuta ad affrontare al meglio delle nostre possibilità e capacità tutte le esperienze che la vita ci pone innanzi.